lunedì 22 ottobre 2012

MENS SANA IN CORPORE DIABETICO

Si è proprio così, quella sensazione che ti prende quando sai che tra qualche ora devi incontrare il ragazzo che ti piace tantissimo, oppure quell'amica che non vedi da tanto.
E' venerdì pomeriggio e sono le 17.30, esco prima da lavoro per correre alla stazione e prendere Deniz, non vedo l'ora di vederla e di raccontarle le ultime news, eccola che scende dal treno, corre verso di me e mi abbraccia. "Dennaaaa guarda c'è un mega negozio della Venchi". Ecco si ho dei problemi, sono in astinenza da dolci, cioccolato nello specifico, maledetta dieta riduci culo.
Corsa a casa, trucco e parrucco in meno di mezzora...."Oddio è tardissimo Deniz, Corrado è da circa mezzora che ci aspetta!". Ecco che inizio a spiegare a Deniz tutte le infos relative alla new entry del gruppo, prima domanda : "è figo????" seconda domanda: " ma quanto è figo?" naaaa si scherza, eccolo li alla fermata con un sorriso che tendenzialmente nessuno ha dopo un'attesa di 30 minuti al freddo e al gelo. Bene! Fatto anche questo, ci siamo! Andiamo!
Il tragitto in macchina è stato un'impresa tra monete volanti, frenate brusche  e grandi dilemmi del tipo: "Sono sicura che la mia glicemia stasera andrà a puttane! Non me la sento di mangiarmi un pizza!"
Si certo come no!!! Arrivi al ristorante, ti siedi con Eleonora, Daniele e anche Cris, ragazzi non diabetici, ma che hanno deciso di uscire lo stesso per scoprire o capire meglio quale sia la realtà.
Apri il menù e prendi consapevolezza del fatto che anche se la pizza manderà a quel paese la tua settimana di dieta e di glicemie perfette, TU LA VUOI!!! LEI E' LI SCRITTA SU QUEL MENU' CHE TI CHIAMA...a mo' di Sirena che cerca di imbambolare Ulisse, la pizza però in questo caso ha la meglio!
Inizia la serata piena di  risate, scenette imbarazzanti e camerieri dalla simpatia discutibile.
Passa una serata con persone stupende.
Le glicemie? Perfette!!!!! Sarà stato il clima, sarà stata la pizza (?!) sarà stato lo zucchero nell'aria e non nel sangue.....ma è andato tutto liscio,liscissimo...come l'olio anzi come l'acqua che la vecchietta all'1 del mattino avrebbe voluto lanciarci addosso per averla svegliata con le nostre risate per l'equilibrio precario di Eleonora o per i doppi sensi di Deniz.
Quindi mi sembra doveroso scrivere : MENS SANA IN CORPORE DIABETICO
E' proprio vero: tra persone che condividono la stessa realtà, le stesse sensazioni e le stesse paure si crea un feeling strano, profondo. A volte basta uno sguardo, una parola per capire esattamente cosa l'altro vuole esprimere o cosa sta vivendo.
Serate come quella di venerdì ti lasciano quella dolce sensazione che ti culla per i giorni successivi, un po' come quando il proprio papà ti regala una rosa, o quando quel ragazzo che dovevi incontrare finalmente ti bacia. La stessa sensazione io la vivo ogni volta che incontro voi.
Mi rendete felice.
In questa serata però lo sono stata ancora di più nel notare la sensibilità straordinaria di persone che hanno passato con me e con gli altri una serata all'insegna di insulina, equilibri glicemici, penne e micro, per informarsi e sapere quello che in realtà siamo al di là dei luoghi comuni.
Un grazie speciale va a loro!

Alla prossima.
Ire

venerdì 12 ottobre 2012

A day in our life


Mi alzo la mattina: glicemia a 193 mg/dl. Non il massimo, ma meglio di niente. Colazione con latte e fiocchi di soia, perchè la soia ha pochi carboidrati e posso fare una colazione consistente. Calcolo, allora: 100 grammi di soia danno 23 grammi di CHO (carboidrati), per cui 23 gr:100gr =0,23 (CHO contenuti in 1 grammo di soia)x60gr (mia porzione di soia per la colazione)=13,8 gr CHO. Ok, 13 CHO, il mio FSI (fattore di sensibilità insulinica è 5,8), per cui 13,8:5,8=2,3 U che sono le unità di insulina che farò per questo pasto (il latte non lo conto praticamente perchè è giusto un bicchiere). Il tutto in meno di un minuto.

Colazione fatta, oggi non ho università per cui mi intontisco su internet, dopo aver fatto i mestieri, fino all’ora di pranzo. Verso le 11 ho un attacco di fame e mi calo la mia dose naturale di droga: yogurt alla stracciatella che manda un po' a puttane le glicemie. Pranzo: che magno? Oggi verdure e tuberi: patate, fagiolini piattoni e carote. Ma mia mamma le ha già cucinate, è tutto mischiato non so quanto pesano, quanti CHO hanno…vaffa. Vado a caso. Però ci sono ancora in giro i carboidrati dello yogurt che non ho corretto, perchè sono pigra e non avevo voglia di pesare quanto yogurt stavo mangiando, in quanto ero in un barattolone e non volevo travasarlo in un bicchiere di cui avevo già pesato la tara…so già che andrà storta…prima di uscire a fare un giro mi misuro: 315. Lo sapevo!!!! Vabbè bando alle ciance e alla frustrazione, faccio le unità correttive: voglio che la mia glicemia sia intorno a 150 mg/dl. Ok, 315-150=165:24 mg/dl (ovvero di quanti punti si abbassa la glicemia quando mi inietto un’unità d’insulina)=6,8 U , vabbè arrotondiamo per eccesso a 7. 3 ore dopo ho 117. Ottima glicemia per iniziare un po' di attività fisica, ma sono scaltra come una faina ed essendo lungimirante prevedo che la glicemia si abbasserà  ancora, infatti dopo mezz’ora è a 113, allora mi mangio una prugna e inizio la mia sessione di cyclette da 45 minuti.

Dopo mezz’ora ho 71. Butto giù una bustina di zucchero. Dopo circa mezz’ora dalla fine dell’attività: 95, e uno penserebbe “dai ce l’hai fatta sei una vincente!” e invece no, perchè io sono ancora più scaltra e so che dopo lo sport, c’è un rimbalzo di glicemia, il famoso rinculo, per cui so che si alzerà, indi faccio due unità, stacco il micro e vado a farmi la doccia. Lo riattacco: 73, va bene dai, tanto devo mangiare. Mia mamma ha fatto per diletto i muffins ai funghi: anche lì vado a caso per capire quante unità devo fare…per cena mi faccio 300 grammi di carote e 100 grammi di zucca saltati in padella più il muffin, vari conti con tabelle degli alimenti alla mano. Risultato:6,5 U approssimative.

Tengo monitorata la situazione. Fino ad ora:  86, 93, 86, 88. Bona dai, sta bene. Mi sento i sintomi dell’ipoglicemia, ma resisto e non mangio!

Perchè il mio corpo è abituato ad altri valori…300, 400…e quando ti ritrovi con questi altri valori (che sono buonissimi) il tuo corpo va in crisi d’astinenza, e il cervello ti dà l’impulso: “Mangia mangia, gli zuccheri nel sangue stanno scendendo sotto il livello che di solito mi serve! Sto male!” In realtà non è vero…il cervello si deve abituare a questi valori. E’ come essere drogati, è difficile cambiare situazione quando ci sei dentro da un po'. Stai male, ti senti come in ipo, ma devi resistere. E poi c’è la questione dipendenza: hai le glicemie alte per cui fai più insulina per abbassarle, ma più insulina fai, più hai fame (l’insulina è un ormone e agisce da stronzissimo ormone), più si alza la glicemia, più fai insulina…e così in un circolo vizioso.

Rompere questo cerchio è difficilissimo, anche perchè metti su facilmente chili e poi mettersi a dieta è ancora più difficile.

Aggiungete l’università, il lavoro quando c’è, famiglia, relazioni, impegni vari...e avrete la tipica giornata di un diabetico!

Per cui capiteci, che quando qualcuno ci dice: Ma stai ferma un secondo! Continui a girare come una trattola, sei sempre lì che pensi.. Potreste vederci trasfigurare. :D

Peace!

lunedì 8 ottobre 2012

"E dimenticarsi di sè stessi no, questo davvero non lo si può fare"



 (…)
Nel minuscolo bagno le dita sembravano incastrarsi l'una nell'altra mentre tentava di risolvere la situazione...fare i calcoli di quanto e di come...piangendo dentro.
Delusione, dolore, panico...non voleva né svenire né morire. Non era pronta.
Quindi fece tutto quello che doveva fare, nonostante la confusione totale e la voce del capitano che annunciava l'imminente atterraggio; dosò l'insulina e addirittura riuscì a pensare a bilanciarla con un po' di zucchero per non rischiare che le cose precipitassero.
Tornò al suo posto, sentì venire meno la presa della Morte che aveva incontrato nel giardino.
Arrivò un sottile filo di luce.
Si ritrovò sola.
Non c'era più...lei. L'altra.
Eppure in qualche modo sarebbe sempre rimasta lì, alle Sue spalle, pronta a ricordarLe che...
Sospirò. Che ci restasse pure. Le poteva fare solo bene.
Paura, mortalità, debolezza: doveva imparare ad amarle.
(…)
(...)
Chiudendo gli occhi, poteva sentire -e quasi vedere- l'ingresso del giardino: un nodo di paura pulsante proprio sopra il Suo occhio destro, incastrato nella testa.
Lo guardava, si concentrava, entrava.
Lo coccolava, lo amava, gli chiedeva perdono.
Provava a renderlo parte di sé e, così, sciogliere i confini fra Lei e la vita.
(...)
(...)
Ogni giorno di più mi stupivo di me stessa.
Alternavo momenti in cui mi sarei controllata ogni cinque minuti ed altri in cui quasi riuscivo a non pensarci, mantenendo comunque la coscienza di quello che accadeva fuori e dentro di me.
A volte sentivo il cuore battere forte.
Ad agosto, quando mi rubarono lo zaino con tutto dentro, in un attimo di panico assoluto mi resi conto di quanto dipendessi dal glucometro che mi poteva sparare addosso tre numeri e dirmi come vivere, quanto correre, quanto mangiare.
Anche con questo dovevo fare pace.
Le parole delle dottoresse del reparto di diabetologia di Udine mi coccolavano; erano orgogliose dei miei progressi. Non mi ero fermata.

In fondo siamo tutti così: nè veramente indistruttibili nè burro caldo di fronte al coltello dell'esistenza.
Sarebbe bello cullarsi nel sogno di essere invincibili ma ecco che al primo raffreddore viene fuori tutto quello che avevamo cercato di dimenticare.
E dimenticarsi di sè stessi no, questo davvero non lo si può fare.
(...)

Eccovi un breve estratto dal libro “ Il Giardino” di Mariateresa Stella(http://www.dallacostaed.it/primopiano.html?task=view&id=11&catid=61&fb_source=message).
Ardua è stata l'impresa di dover scegliere solo alcuni spezzoni.
Racconto, autobiografico, reale e sincero, di cosa voglia dire svegliarsi una mattina e relazionarsi con una nuova vita, una nuova realtà, un nuovo compagno che ti sarà fedele sempre, fino alla fine.
Ho ritrovato me stessa in questo susseguirsi di parole;  l’ inadeguatezza,  la paura di un futuro (incerto?), ma allo stesso tempo la voglia di reagire, la voglia di riuscire ad andare avanti vivendo una vita piena di preoccupazioni, bustine di zucchero e succhi di frutta, ma pur sempre una VITA, la mia, la nostra.
“ VIVI se no non si sa di che parlare alla fine negli spogliatoi” (film Harold & Maude).
Questa è la nostra vita, a volte ne vorremmo un’altra, a volte non la cambieremmo per null’altro al mondo.
Questa è la nostra vita col diabete, piena di lotte, in cui quasi sempre ne usciamo vincintori.
Siamo Liberi, Belli, Ribelli.
Siamo noi con una marcia in più, con quella forza che solo queste continue battaglie hanno tirato fuori.
Siamo noi: giovani, un po’ folli e si, anche diabetici.
Diabetici che si organizzano e vivono la loro vita a pieno, diabetici che viaggiano, diabetici che lottano per realizzare i propri sogni… diabetici? No! Persone, singole entità che grazie anche a questa malattia hanno trovato (o stanno per) la grinta necessaria ad oltrepassare i limiti.
Non abbiate paura, l’unico nostro limite sarà sempre e solo il cielo!
Buona notte.
Ire

lunedì 1 ottobre 2012

FINALMENTE IL PRIMO POST

Ciao a tutti,
non ci stiamo credendo nemmeno noi, ma finalmente siamo riuscite a dare il via al nostro blog.
L'emozione è alle stelle, forse è meglio controllare la glicemia.
Che dire?
Molti di voi ci staranno già seguendo su Facebook ( http://www.facebook.com/groups/387884991232485/ ) e Twitter https://twitter.com/inadiabeticlife ) quindi sanno chi siamo e da dove veniamo, per chi invece non ne ha la minima idea  perchè imbattutosi casualmente su questa pagina eccovi una brevissima sintesi:
siamo Ire&Denna due ragazze diabetiche in cerca di marito! Con la scusa del diabete abbiamo creato un gruppo su Facebook, un profilo su Twitter e questo Blog. Speriamo che questi luoghi, anche se virtuali, possano darci una mano nel raggiungere quello che è il nostro obiettivo: trovare il nostro charming prince prima di invecchiare!
Ok stop! Scrivendo seriamente la nostra finalità è quella di fornire spunti di riflessione su ciò che è la nostra malattia, ovvero il Diabete Mellito di Tipo I, vogliamo farvi conoscere la nostra realtà nei suoi aspetti negativi, ma anche in quelli positivi e vogliamo trattare il tutto con l'energia, la spensieratezza e l'esuberanza che ci caratterizza. 
Questo blog non sarà un resoconto melodrammatico della vita triste e sconsolata di due povere diabetiche, sarà piuttosto un susseguirsi di situazioni imbarazzanti, strane, folli; vi racconteremo la nostra vita, i nostri sogni  e le nostre ambizioni; vi racconteremo di come tutto questo lo facciamo conciliare con il diabete e infine vi raccontreremo anche di  quei giorni in cui il pensiero imperante è :"Vaffanculo!!!! Voglio morire adesso, subito, ora, in questo istante!"
Restate sintonizzati.
Alla prossima.
Ire&Denna